giovedì 10 novembre 2011

La paura di avere un figlio

Nella mia testa regna sovrano un grande caos..... non mi è possibile mettere ordine, non posso trovarne l'origine, non so districare la matassa dei miei pensieri...ho sentito spesso parlare delle proprietà terapeutiche del "tenere un diario"  e forse se provo a scrivere, il groviglio si allenta un pochino...la forma di diario virtuale mi consentirà, nel caso in cui ci sia qualche anima disposta a leggere i miei sproloqui, di avere uno scambio, un confronto costruttivo, e forse a capire meglio cosa mi frulla per la testa, grazie ad un'analisi esterna...io da sola non so se riesco ad uscirne...

Se a questo punto c'è ancora qualche lettore capitato qui per caso, e con sufficiente pazienza per non avermi abbandonato al primo paragrafo senza senso, è giusto che mi presenti un pochino, e che introduca il mio "problema"

Ho 31 anni e 508 giorni fa ho sposato il mio grande amore, dopo 13 anni di fidanzamento. Ogni giorno nell'addormentarmi e risvegliarmi accanto a lui, penso di essere la persona più fortunata al mondo.

Ho un lavoro che mi piace, un contratto a tempo indeterminato, tantissimi hobby e adoro viaggiare.

Ho un nipote di 7 anni e una nipotina di 2. Posso dire che mi piacciono i bambini e che me la cavo abbastanza bene con loro. 

Ho una compagnia di coetanei che ha iniziato ad allargarsi con l'inserimento di nuovi elementi, tutti molto piccoli e senza denti.
Questo fatto mi ha messo inevitabilmente di fronte alla dura realtà che l'orologio biologico avanza, e che forse è ora di crescere, e che tutto sommato avere un figlio in cui rivedere un pò sè stessi e il proprio marito non è poi così male ....ma d'altro canto mi sento ancora così tanto figlia...come potrei vedermi nei panni di una madre?

Ho una famiglia e un marito che non mi hanno mai messo pressioni sull'avere un figlio, e che anzi, rispettano con dolcezza e premura i miei tempi...ma io sento un'inquietudine immensa dentro di me e non riesco più a capire se il bisogno di avere un figlio sia un qualcosa che lentamente si stia facendo strada nel mio io per esigenze mie, o per motivi indotti dall'esterno....
Ci sono coppie che conosco che stanno cercando un bambino da tantissimo e non ci riescono....e io mi chiedo se le paure che provo e le perplessità che avverto sono normali, e se sia giusto per colpa loro a rimandare quel "progetto famiglia"  che nei miei pensieri c'è sempre stato, prima molto sfocato, e con il passare degli anni un pò più concreto.

Il fatto è che un figlio arriva quando arriva, non si può decidere quando sia il momento giusto....e un giorno potrei pentirmi del tempo che sto sprecando a "razionalizzare" e soppesare tutti i cambiamenti che un figlio porterebbe nella mia vita.......però già adesso a volte torno a casa stravolta, con la sola voglia di mangiare di corsa qualcosa e dedicare qualche momento a me, ai miei hobby,  che non so proprio come farei a rimettere tutto in discussione...

Per non parlare della sensazione di sentir crescere e muoversi qualcosa dentro di sè.....
Dei dolori del parto e di tutte le conseguenze post traumatiche (episiotomia, epistassi, prolassi........) che sono casuali e limitate, ma ahimè, sempre presenti....

Per non parlare di quella forma di sottile egoismo che mi dice che con l'arrivo di un figlio non sarei più il primo pensiero nella mente di mio marito. Che non saremo più noi due come coppia, ma come genitori.

Della fatica per riconquistare una pancia piatta dopo il parto.......

Non so più cosa pensare di me (egoista, figlia unica viziata, troppo paranoica e razionale, fifona, codarda...) e se un bambino lo voglio davvero, col profondo del cuore, o no.

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